Crudelia

Regia di Craig Gillespie.
Un film Da vedere 2021 con Emma Stone, Emma Thompson, Mark Strong, Paul Walter Hauser, Jamie Demetriou.
Titolo originale: Cruella. Genere Commedia
USA, 2021, durata 134 minuti.
Distribuito da Walt Disney.
Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

Lunedì 9 agosto – ore 21.00
Martedì 10 agosto – ore 21.00
Mercoledì 11 agosto – ore 21.00
Giovedì 12 agosto – ore 21.00
Venerdì 13 agosto – ore 21.00

Estella è una bambina con un sogno e un lato oscuro: il sogno è quello di diventare una celebre stilista di moda, il lato oscuro è il desiderio di sfidare il mondo senza farsi scrupoli, cui sua madre Catherine ha dato un nome: Crudelia. Catherine invita la figlia a tenere Crudelia sotto controllo, ma Estella deve trasgredire, e ad una festa organizzata dalla Baronessa presso cui sua madre lavora si intrufola nel salone dove va in mostra una grande sfilata di moda. Ne nasce un putiferio, e Catherine viene uccisa dai tre dalmata della Baronessa: una morte di cui Estella si ritiene colpevole. Anni dopo la ritroviamo giovane donna a Londra, intenta a campare di furtarelli con gli amici Jasper e Horace, ma con ancora in testa il sogno di fare la stilista: magari proprio per la celebre Baronessa.

Crudelia è un prequel di La carica dei 101 lontano dalle atmosfere del cartone animato Disney e più vicino a quelle del film del 1996 (con seguito nel 2000) in cui Crudelia De Mon era interpretata da Glenn Close.

La sua ideazione è chiaramente figlia di (almeno) due film recenti: il Joker di Todd Phillips, che raccontava il nemico di Batman come un disadattato preso di mira da un mondo feroce, e il Maleficent di Robert Stromberg, che dipingeva la fata cattiva de “la bella addormentata” come una creatura generosa trasformata in malvagia da un tradimento epocale.

Crudelia racconta la sua protagonista come giovane donna desiderosa di autodeterminarsi senza rinunciare alla propria natura, e crea anche una Crudelia alternativa nella Baronessa, personaggio a sua volta figlio di un altro successo cinematografico: quel Il diavolo veste Prada in cui Meryl Streep dava corpo, voce e arroganza alla direttrice di una celebre rivista di moda. In quel caso la contrapposizione fra la giovane redattrice e l’arcigna direttrice si rivelava a poco a poco più stratificato di quanto potesse sembrare all’inizio, e anche in Crudelia il sottotesto individua come radice di tutte le malefatte di Estella e della Baronessa la “necessaria” scelta di campo legata all’impossibilità, quantomeno per una donna nell’Inghilterra degli anni Settanta, di mostrare il proprio talento e realizzare le proprie ambizioni.

Anche per questo Crudelia è ambientato nel mondo iconoclasta della moda della Swinging London, e la strepitosa colonna sonora mescola in modo dissacrante e trasgressivo Beatles e Rolling Stones (che vincono due a uno con Sympathy for the Devil), i Supertramp e i Clash, Nancy Sinatra e Suzi Quatro, Doors e Bee Gees, Queen e Deep Purple, Blondie e Bowie (con Brian Eno), ma anche Doris Day, Judy Garland, Nina Simone, Tina Turner e Cole Porter.

Questa libertà bulimica e gioiosa fa il paio con le riprese pirotecniche di Craig Gillespie, il regista australiano che ha firmato film eterogenei come gli indie Lars e una ragazza tutta sua e Tonya, ma anche l’horror-comedy Fright Night e il “disaster movie” L’ultima tempesta: emblematici il vertiginoso piano sequenza all’interno del grande magazzino Liberty of London e i furti a catena dei tre giovani ladruncoli che riportano all’Oliver Twist di Polanski. La regia è anche debitrice della saga di Paddington, così come il look di Crudelia deve molto alla Harley Queen di Suicide Squad: tutti omaggi utili a codificare il film all’interno dell’immaginario cinematografico, non solo disneyano.

La trama introduce un elemento davvero dark, quello del rapporto (a dire poco) complicato tra madri e figlie, già affrontato più volte in casa Disney, da Cenerentola a Rapunzel a Ribelle, ma in questo caso è spinto molto oltre, con uno spin che potrebbe non essere accolto con facilità dagli spettatori più giovani. Tuttavia l’invito a uscire dalle costrizioni (possibilmente senza calpestare il prossimo) e fare del proprio talento (e preparazione) un’arma vincente resta valido e molto adatto ai tempi del female empowerment. E visto che “la gente ha bisogno di credere in un cattivo”, Crudelia è felice di prestarsi al ruolo.

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