Vacanze ai Caraibi – Il film di Natale
Un film di Neri Parenti.
Con Christian De Sica, Massimo Ghini, Angela Finocchiaro, Luca Argentero, Ilaria Spada.
Commedia, Ratings: Kids+13
Italia 2015. – Medusa
Programmazione:
Domenica 27 dicembre, Ore 18.00/21.00
Luned? 28, Marted? 29 Ore 21.00
Mercoled? 30 Ore 21.00
Marted? 29 non si applica la riduzione del biglietto a 4 ?
Mario Grossi Tubi ha sperperato il proprio patrimonio e quello della moglie Gianna, ignara delle malefatte del marito. Le sue speranze sono ora riposte nel possibile matrimonio fra la figlia Anna Pia, una nerd con pessimo gusto per i fidanzati, e il cinquantenne Ottavio, che si spaccia per miliardario. Peccato che anche Ottavio sia al verde e sia accampato a sbafo nella villa di “un certo Lapo” ai Caraibi. I Caraibi sono anche la location di altre due storie: quella dell’attrazione fatale fra Fausto e Claudia, opposti per background e stile di vita ma supremamente compatibili in materia erotica, e quella della dipendenza di Adriano, conduttore di una tv catanese, da ogni tipo di gadget tecnologico come da ogni tipo di social.
Per capire Vacanze ai Caraibi nella sua dimensione meno scontata bisogna partire dai titoli di coda e dalla scenetta che Neri Parenti fa recitare a se stesso e ai suoi due mattatori, Christian De Sica e Massimo Ghini: regista e attori interpretano una “discussione creativa” sulla scelta se essere pi? o meno volgari, in conformit? con il genere cinepanettone. Se letto a partire da quest’ultima gag, Vacanze ai Caraibi assume una dimensione metacinematografica davvero interessante e particolarmente gustosa per i fan. C’? infatti, nell’intera messinscena della commedia di Parenti, un’estrema consapevolezza delle caratteristiche di quello che ? diventato, appunto, un genere a s?, che Vacanze ai Caraibi esplicitamente ricodifica attenendosi in modo quasi parodistico ai suoi clich? pi? triti.
? la differenza fra un’esecuzione paint by numbers, ovvero intenta a seguire pedissequamente le regole, e un inside joke, ovvero una gag per cognoscenti, che sono s? il regista, gli interpreti e gli sceneggiatori, ma anche il pubblico dfi aficionadosche si ? fatto una (in)cultura pop Natale dopo Natale. Non ? un caso che il film di Parenti sia costellato di citazioni comprensibili agli addetti ai lavori e a un certo pubblico, dai finti saggi firmati (nel film) dal produttore Mario Gianani e dallo sceneggiatore Fausto Brizzi, cui ? dedicata anche una battuta sull’opportunit? di dare il suo nome a un criceto, alla pizzeria Frontoni ai Caraibi (omaggio a uno storico locale “sparito” di Trastevere).
Vacanze ai Caraibi risulta pi? vintage che vecchio, e alcune sue gag, soprattutto quelle fra De Sica e Ghini, sono ad alta probabilit? di diventare instant cult: un cult fatto di volgarit? spicciole, peti e peni, equivoci e calembour di bassa e bassissima lega che il film esplicitamente descrive come “cose che si facevano a 13 anni”, ma di possibile effetto comico cumulativo durante la visione (che affinch? il trucco funzioni dovr? essere necessariamente collettiva, e a sala gremita), e di probabile citazionismo futuro.
Al pubblico natalizio non importer? nulla della valenza metacinematografica di cui sopra, ma apprezzer? i talenti comici sullo schermo che includono, nell’ordine, due performer da vaudeville che si potenziano a vicenda (i veterani Ghini e De Sica), un virtuoso delle imitazioni come Dario Bandiera nei panni di Adriano, una principessa della comicit? coatta come Ilaria Spada, sempre molto superiore al materiale affidatole e ormai pronta per ruoli di ben maggiore complessit?, un interprete affidabile come Luca Argentero cui il ruolo del bacchettone nordico calza come un guanto (vedi Noi e la Giulia) e una solida comedienne come Angela Finocchiaro, ormai “sposa di fatto” di De Sica dopo Compagni di scuola.
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